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Usa e Cina, ecco cosa prevede l’accordo su TikTok US

Data:

Con una telefonata tra Trump e Xi Jinping è stata raggiunta l’intesa su TikTok US. L’accordo prevede l’80% a investitori USA, ByteDance al 19,9%; board a maggioranza USA, dati ospitati su Oracle, algoritmo in licenza. Le prossime tappe verso metà dicembre.

Così come era stato anticipato qualche giorno fa, il presidente Trump e il presidente Xi Jinping si sono sentiti al telefono, ieri 19 settembre 2025.

Dopo mesi di tensioni e ipotesi concrete di un ban totale, la telefonata tra il Presidente americano Donald Trump e il Presidente cinese Xi Jinping ha ufficialmente sancito un accordo su TikTok negli Usa. Un accordo che apre la strada a un nuovo modello di governance per la popolare piattaforma video.

L’intesa, come emerge dalle notizie a disposizione, non si limita a evitare il blocco TikTok negli Usa, ma tende a determinare nuovamente il controllo e la sicurezza dei dati.

Trump e l’accordo con la Cina

Come abbiamo detto qui dall’inizio di questa vicenda, quindi dall’inizio del nuovo mandato del presidente Trump, la vicenda TikTok andava considerata all’interno di una visione geopolitica. Il contesto internazionale è cambiato in maniera repentina.

La politica dei dazi dell’amministrazione americana ha contribuito a rendere il clima internazionale sempre molto teso, specialmente con la Cina.

Ecco che l’accordo in questo senso segna un segnale diplomatico importante tra i due paesi. Un segnale che si estende ai dazi, alla politica finanziaria e commerciale tra le due potenze e anche sul fronte politico.

Usa e Cina, ecco cosa prevede l'accordo su TikTok US
Trump e Xi Jinping – Immagine realizzata con ChatGPT-5

La telefonata tra i due capi di stato

La telefonata tra i due capi di stato è stata descritta da entrambe le parti come “molto produttiva”.

Il Presidente Trump ha confermato l’approvazione dell’accordo da parte di Xi Jinping tramite un annuncio su Truth Social, evidenziando il successo delle negoziazioni.

Dal canto suo, la stampa cinese, attraverso l’agenzia Xinhua, ha sottolineato la richiesta di Pechino per un “ambiente equo” per le aziende cinesi, ribadendo un principio di non-discriminazione.

Questa dinamica evidenzia la natura di compromesso dell’accordo: un riconoscimento della sovranità cinese sull’azienda proprietaria (ByteDance) a fronte di una concessione sostanziale sul controllo delle operazioni americane.

Cosa prevede l’intesa su TikTok US

Il quadro negoziale ricomposto in queste ore riprende i termini già circolati in primavera. In sintesi:

  • Nuova entità “TikTok U.S.” con sede negli Stati Uniti.

  • Capitale: 80% a investitori USA, ByteDance al 19,9% come singolo socio più grande ma minoranza sotto la soglia legale.

  • Consiglio di amministrazione a maggioranza statunitense con un membro designato dal governo USA come presidio di sicurezza nazionale.

  • Scadenze: estensione del termine di enforcement al 16 dicembre e finestra di chiusura 30-45 giorni secondo stime riportate da CNBC.

Usa e Cina, ecco cosa prevede l'accordo su TikTok US
Usa e Cina, ecco cosa prevede l’accordo su TikTok US

Chi sono gli investitori

Nel consorzio che rileverà il controllo compaiono Oracle e fondi come Silver Lake e Andreessen Horowitz; sul fronte degli azionisti già presenti nel capitale ByteDance che confluirebbero nella nuova struttura risultano SIG, General Atlantic, KKR.

La combinazione esatta delle quote potrà variare all’atto finale, ma l’architettura “80/20” è oggi la più accreditata.


Il consorzio americano per TikTok US

La gestione della nuova entità TikTok US sarà affidata a un consorzio di aziende statunitensi, a riprova del forte controllo che il governo USA intende esercitare. I principali attori in gioco sono:

  • Oracle Corp.: non si limita a fornire i server, ma sarà il principale partner tecnologico, assumendo un ruolo di garante della sicurezza dei dati.
  • Andreessen Horowitz: importante società di venture capital che porterà la sua esperienza nel settore tecnologico e della governance aziendale.
  • Silver Lake Management: società di private equity con una solida esperienza nella gestione di investimenti strategici e nella ristrutturazione di grandi aziende.

L’operatività di TikTok US in mano a Oracle

Tutti i dati degli utenti statunitensi saranno trasferiti e ospitati esclusivamente su server situati negli Stati Uniti. L’infrastruttura di cloud computing sarà gestita da Oracle, un partner tecnologico cruciale che ha già lavorato al “Project Texas” per la sicurezza dei dati. Questo passaggio è centrale per eliminare ogni rischio di accesso esterno ai dati sensibili degli utenti americani.

Come sarà gestito l’algoritmo di TikTok US

È il punto più delicato. La Cina limita l’export di algoritmi e l’intesa, per come filtrata, non trasferirebbe l’algoritmo a TikTok US, ma prevederebbe una licenza d’uso dell’IP da parte di ByteDance.

Questo schema soddisfa la normativa cinese ed evita uno scontro frontale, ma riapre il tema americano: basta una licenza per considerare interrotto il legame operativo con la Cina come voleva il legislatore USA, o resta un canale di influenza? È la domanda su cui, verosimilmente, si misurerà la tenuta politica e legale dell’accordo.

La posizione ufficiale di ByteDance

La società ringrazia i due presidenti e promette collaborazione “per garantire che TikTok rimanga disponibile per gli utenti americani tramite TikTok U.S.”. Un linguaggio che rafforza l’idea di uno spin-off locale e di una transizione tecnicamente guidata, senza blackout del servizio.

Cosa resta da chiarire

  1. Licenza e controllo effettivo: chi decide tempi, criteri di aggiornamento e audit dell’algoritmo licenziato.

  2. Composizione finale del board e poteri speciali del rappresentante governativo.

  3. Iter normativo e eventuale passaggio parlamentare.

  4. Tempistiche reali di migrazione verso una eventuale app “US-only”, come ipotizzato in alcune ricostruzioni giornalistiche.

Le prossime tappe verso l’accordo definitivo

Trump e Xi dovrebbero vedersi all’APEC in Corea a fine ottobre.

Se la finestra 30-45 giorni dovesse reggere (secondo anche WSJ), l’intesa potrebbe essere formalizzata prima della nuova scadenza di metà dicembre, chiudendo un dossier che impatta direttamente su 170 milioni di utenti americani e sull’ecosistema dei creator negli Usa.

In conclusione, l’accordo su TikTok potrebbe rappresentare per Trump l’esempio di una potenziale crisi che si trasforma in un’opportunità strategica.

Invece di un blocco totale, si è optato per una soluzione che mira a proteggere gli interessi americani pur mantenendo la piattaforma accessibile. Questo modello, che mette insieme la continuità del servizio con un controllo sulla gestione dei dati e sulla governance, potrebbe costituire un esempio per il futuro. Un modello che alla fine non compromette l’innovazione e garantisce l’uso della piattaforma a milioni di utenti.

Il problema è adesso vedere quanto tutto questo reggerà. Perché quando c’è di mezzo Trump il condizionale è d’obbligo.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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