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Nella gara a comprare TikTok si inserisce anche Oracle

Nella gara a comprare TikTok, entro i termini stabiliti dall’ordine esecutivo di Trump, scaduti i quali scatta il divieto di operare negli Usa, si inserisce anche Oracle. Microsoft ha quindi un potenziale competitor.

I 90 giorni indicati dall’ordine esecutivo di Donald Trump contro TikTok stanno trascorrendo in modo inesorabile, prima che la piattaforma cessi di operare sul suolo Usa. I termini dovrebbero scadere entro il 15 novembre prossimo, entro i quali TikTok potrebbe passare di mano ed essere acquisita da un’altra società. Al momento sembrava che l’unica azienda che avesse mosso l’intenzione di muoversi in questa direzione fosse solo Microsoft, anche dopo trattative condotte direttamente con il governo americano. Ma, come succede quasi sempre in casi complessi come questi, c’è un colpo di scena, come racconta il Fiancial Times.

Infatti sembra che ci sia anche un’altra azienda interessata ad acquisire il business di TikTok operante negli Usa, in Canada, in Australia e in Nuova Zelanda e questa azienda sarebbe Oracle, colosso americano nel campo per i software dedicati al business e uno dei leader mondiale per il Cloud. La notizia sembra trovare più di una conferma.

oracle tiktok

La società, co-fondata da Larry Ellison, di cui è chairman, ha già avuto colloqui in fase avanzata con ByteDance, la società proprietaria della piattaforma TikTok e sta realizzando la sua proposta con a fianco investitori come General Atlantic e Sequoia Capital.

Oracle potrebbe avere qualche possibilità in più di Microsoft, sempre sulla carta, in quanto la società di Redmond punterebbe ad acquisire anche l’attività europea di TikTok, cosa che ByteDance vorrebbe evitare, accordando invece di cedere quelle attività su cui vorrebbe concentrarsi il colosso dei software, quindi quelle relative agli Usa, Canda, Australia e Nuova Zelanda.

Ma, sebbene Oracle possa avere qualche possibilità in più rispetto a Microsoft, bisogna dire che proprio la società di Nadella era stata indicata come unica con il compito di risolvere la questione prima del termini previsti.

Ad onor del vero, elemento sottolineato da molti siti americani che danno questa notizia, va sottolineato che Larry Ellison è stato uno dei pochi imprenditori della Silicon Valley a sostenere apertamente Donald Trump, organizzando anche una raccolta fondi nel mese di gennaio a suo favore. Questo potrebbe fare pensare che Ellison possa avere vita facile e assicurarsi l’affare. Ma si tratta solo di supposizioni.

Nella “gara” a comprare TikTok, nei giorni scorsi, aveva provato ad inserirsi anche Twitter, ipotesi poi rivelatasi poco praticabile per motivi finanziari.

Leggi anche:

Instagram lancia la sfida a TikTok anche in Italia, ecco Reels

Ma cosa se ne farebbe Oracle di una piattaforma come TikTok?

Intanto sarebbe una delle tante acquisizioni a cui il colosso di Redwood ci ha abituato negli anni. Oracle nel corso degli ultimi 20 anni ha acquisito aziende del calibro di NetSuite, Sun, Micro Systems, Datalogix. Acquisire TikTok permetterebbe ad Oracle di entrare direttamente nel mondo dei social media e del business dei video. Avrebbe l’occasione di estendere un altro ramo di business e migliorare i suoi prodotti proprio sfruttando i dati raccolti da TikTok. Non sarebbe male come idea.

Al momento, però si tratta solo di ipotesi, verificate certo, ma ancora poco concrete. Anche perché si sta parlando di un’acquisizione di cui non si conosce ancora il prezzo, anche se sappiamo benissimo che ByteDance ha un valore di circa 75 miliardi di dollari.

Vedremo quali saranno gli sviluppi.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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