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Bologna è la capitale della Repubblica delle Idee

Si è chiusa con Francesco De Gregori in una piazza Maggiore piena nonostante il gran caldo la prima Festa della Repubblica delle Idee a Bologna, manifestazione che in quattro giorni ha visto una partecipazione straordinaria della città a tutti gli eventi in programma. Bologna diventa quindi la capitale della Repubblica delle Idee

La-Repubblica-delle-IdeeQuello che è successo a Bologna in questi ultimi quattro giorni, dal 14 al 17 giugno, è stato qualcosa di veramente straordinario, senza voler essere esagerati. Perchè il grande successo di pubblico, per quanto potesse essere atteso, visto come era strutturato l’evento e l’elevata qualità delle personalità coinvolte, non era certamente scontato. Bologna negli ultimi anni si era un pò sfocata, perdendo un pò quel carattere combattivo, aperta al confronto che tanti le riconoscevano. Alla fine di questi quattro giorni si può ben dire che Bologna si è riappropriata delle sue caratteristiche naturali, cioè di città aperta alla cultura, al confronto, alle idee, alla gente. La dimostrazione di questo è stata la grandissima partecipazione di giovani e di gente davvero di tutte le età a tutti gli eventi, desiderose di sapere, confrontarsi e condividere delle idee per costruirne di nuove

E come ha riconosciuto lo stesso direttore de “La Repubblica“, Ezio Mauro, dal palco dei piazza Maggiore dal quale poi si è esibito Francesco De Gregori, l’intento era proprio quello di aprire non solo il giornale al confronto coi propri lettori, ma di creare un nuovo laboratorio di idee. Scopo ampiamente raggiunto, sebbene fosse la prima volta che il giornale organizzasse un evento del genere.

Quello che ha stupito, per quanto fosse desiderio di tanti, è stato vedere tanti giovani seduti sul non certo comodo manto di sanpietrini della meravigliosa Piazza Santo Stefano, teatro naturale per eventi di questo tipo, per ascoltare Baricco la prima sera, Eco la sera successiva, ma prima ancora per ascoltare Ilvo Diamanti e acclamare Gustavo Zagrabelsky quasi fosse una rockstar. Scene che fanno bene sperare. L’Italia è diversa da quella che spesso si vuole per forza etichettare. Un bel pezzo di bella e viva Italia l’abbiamo vista nelle piazze e negli incontri di questi giorni.

David-Grossman---Repubblica-delle-IdeeOppure ancora la grande folla di giovani, e anche meno giovani, attendere ore e ore per poter ascoltare un grandissimo scrittore, ma soprattutto un grande uomo come David Grossman che ha raccontato anche la sua Israele di oggi e come la vorrebbe, più orientata alla Pace, oppure per ascoltare il grande filosofo Zygmunt Bauman, con file per tutta la piazza, data anche la capacità ridotta delle sala dove si tenevano gli incontri per motivi di sicurezza in seguito al terremoto, come ci dice alla fine lo stesso Ezio Mauro.

Eco-incontra-Scalfari---Repubblica-delle-IdeeMa gli incontri sono stati tanti, rimane un bellissimo momento l’incontro informale tra Umberto Eco ed Eugenio Scalfari, acclamatissimo dalla piazza. Ma tutti gli eventi sono stati caratterizzati da grande partecipazione di pubblico.

Ieri pomeriggio sotto un sole che sfiorava i 40°C, a conclusione della manifestazione, Ezio Mauro ha anticipato che il prossimo anno sarà ancora Bologna la città che ospiterà le Repubblica delle Idee. E non ci poteva soluzione migliore, per quello che saputo dare di sè la città, per come ha risposto e per il fatto di avere ritrovato il suo vero carattere, da vera capitale della cultura e delle idee.

(image credits: © Franz Russo)
Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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