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Jack Dorsey pronto a modificare Twitter per impedire la diffusione di fake news

Il caso Alex Jones, noto complottista e fondatore di InfoWars al centro del Russiagate, di recente ha sollevato molte polemiche sui social media. Sospeso da Facebook, Spotify (ha cancellato tutti i suoi podcast) e da YouTube, l’account di Jones è stato sospeso anche da Twitter per una settimana. E intanto Jack Dorsey si dice pronto a modificare Twitter per impedire la diffusione di fake news.

Twitter ha resistito fino all’ultimo e poi, finalmente, ha ceduto. L’account di Alex Jones, noto complottista e fondatore di InfoWars al centro del Russiagate, è stato sospeso per una settimana, dopo che in un video si rivolgeva a Trump per fare qualcosa riguardo alla libertà di parola su Internet. Twitter ha ritenuto che questa fosse una violazione delle regole di utilizzo della piattaforma e ha proceduto con la sospensione. Non potrà più twittare o fare retweet, ma potrà comunque navigare la piattaforma.

Twitter, e specialmente Jack Dorsey, CEO e fondatore della società, nei giorni scorsi è stata molto criticata per non aver fatto prima questa sospensione, ma lo stesso Dorsey, intervenuto più volte sull’argomento, aveva sostenuto che non ci fossero gli estremi per farlo, in quanto, fino ad allora, Jones non aveva violato le regole di utilizzo. Ma ora le cose sono cambiate.

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La vicenda Alex Jones per Twitter potrebbe avere un significato ulteriore, potrebbe addirittura segnare un passaggio nuovo per la piattaforma e a sostenerlo è proprio Dorsey. In un’intervista al Washington Post, Dorsey ha annunciato che è pronto a rivedere i punti salienti di Twitter per impedire la diffusione di contenuti che incitano all’odio, che incitano alle molestie e che diffondono fake news, notizie false. Allo studio ci sarebbero funzionalità che avrebbero lo scopo di promuovere punti di vista alternativi sulla timeline di Twitter, in modo tale da affrontare la disinformazione e ridurre echo chambers, ossia quella situazione in cui le informazioni, le idee o le credenze vengono amplificate o rafforzate dalla comunicazione e dalla ripetizione all’interno di un sistema definito. In questa circostanza, le fonti non vengono mai messe in discussione.

Inoltre, Dorsey si dice pronto ad etichettare i bot, gli account automatici che a volte sembrano utenti umani, e a ridisegnare quelli che sono, ad oggi, gli elementi chiave della piattaforma, tra cui il pulsante “Mi piace” e il modo in cui Twitter visualizza i follower degli utenti. “La cosa più importante che possiamo fare è considerare gli stimoli che stiamo incorporando nel nostro prodotto”, ha detto Dorsey al Washington Post, “perché esprimono un punto di vista su ciò che vogliamo che le persone facciano – e non credo che siano i più corretti”.

L’apertura di Dorsey in questo senso dimostra quanto sia centrale oggi l’accuratezza delle informazioni condivise sulla piattaforma. Molti malintenzionati hanno sfruttato negli ultimi tempi le caratteristiche di Twitter per veicolare fake news, sfruttando a loro volta account con un gran seguito in modo da rendere virali le bufale, rendendo il processo difficilmente controllabile.

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Alex Jones

Va detto che Twitter, da questo punto di vista, si è mossa molto, basti fare solo riferimento alle recenti sospensioni di account bloccati al ritmo di 1 milione di account al giorno. Abbiamo raccontato sul nostro blog anche quali siano state le conseguenze di questa operazione. Ma Twitter ha anche modificato le regole di utilizzo prendendo di mira proprio i contenuti, e gli account, che incitano all’odio, alla violenza e che diffondono notizie false. Forse più di altri. Ma un problema ancora esiste, un problema che, come detto già altre volte, è una delle motivazione che frena la crescita della piattaforma.

Un altro elemento, come ha raccontato Dorsey al WP, sarebbe quello di contestualizzare i tweet. Se un account twitta un’affermazione piuttosto forte, che può sembrare una informazione falsa, la piattaforma contestualizza il contenuto “circondandolo” di altri contenuti relativi, in modo che l’utente abbia ben chiaro se si tratta di una bufala o meno. Un po’ quello che mira a fare Facebook con gli articoli correlati.

Vedremo quali saranno gli sviluppi.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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