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WikiLeaks fa paura all’Italia

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Arriva dalla rete una valanga di documenti che svela i segreti della Diplomazia Americana sui i leader di tutto il mondo. Wikileaks come un uragano si abbate anche sull’Italia e produrrà delle conseguenze, ma quali?

Alla fine l’attesa è finita. Intorno alle venti di ieri sera, ora italiana, sono stati resi pubblici i documenti da WikiLeaks (dove la parola leak sta per “fuga di notizie”), il sito di informazione di Julian Assange che riceve in modo anonimo documenti coperti da segreto e che attraverso un potente sistema di criptaggio riesce a pubblicarli sul proprio sito web. Di questi documenti scottanti se ne parlava da giorni su vari quotidiani internazionali che hanno contribuito a fare accrescere l’attenzione. Ma direi che visto la provenienza dei documenti, Dipartimento di Stato Usa, cioè il ministero degli esteri americano, tutti volevano sapere cosa l’America pensasse dei suoi diretti alleati. Una sorta di “gossip diplomatico” come qualcuno lo ha definito, ma dalle conseguenze certe e dagli esiti incerti. Neanche il Presidente del Consiglio è immune. Anzi.

L’attenzione della stampa italiana era proprio centrata nello scorpire cosa fosse scritto in quei documenti su Berlusconi. E direi che a leggerli si rimane un pò imbarazzati. Berlusconi è visto come il megafono di Putin, la Russia viene definita nei documenti come “stato mafioso”, e viene segnalato per “le sue feste selvagge”. Elizabeth Dibble, incaricata d’affari americana a Roma, lo definisce “Incapace, vanitoso e inefficace come leader europeo moderno”, e ancora, “fisicamente e politicamente debole” le cui “frequenti lunghe nottate e l’inclinazione ai party significano che non si riposa a sufficienza”. Ma andando oltre queste considerazioni, quello che pesa di più in questi documenti, è il giudizio politico che si da di Silvio Berlusconi visto come incapace, guardato con sospetto per i suoi rapporti con Putin. Insomma non è una bella immagine quella che viene fuori. Qui non vogliamo esprimere giusidizi di carattere politico, ma solo evidenziare come la rete in questo caso sia stata protagonista di un evento che ha dello straordinario. Ma ripeto, per quanto riguarda il nostro paese, non è un bel momento.

Ovviamente si parla di altri leader, come Sarkozy, definito “imperatore nudo” che contrasta la politica statunitense”, ce n’è anche per la Merkel, accusata di “evitare i rischi ed è raramente creativa”. Si parla anche di Gheddafi, definito “un vero ipocondriaco, che usa il botox e fa filmare tutti i suoi controlli medici per analizzarli dopo con i suoi dottori”.

Si parla anche di Google, a proposito degli attacchi subiti in Cina. Dai documenti viene fuori che le intrusioni nei computer di Google sono state dirette dal governo cinese. L’aggressione informatica è parte di una campagna che ha coinvolto funzionari governativi, esperti di sicurezza e cybercriminali. Gli attacchi informatici vanno avanti dal 2002 e avrebbero permesso di entrare nei sistemi informatici del governo americano, di alcuni alleati e anche in quelli del Dalai Lama.

A leggere questi documenti si rimane veramente colpiti. Il giudizio che danni gli Usa sull’Europa è veramente pesante. Ma in questa occasione volevo sottolineare che è dalla rete che arriva questa conoscenza. Il web che svela segreti di questa portata è davvero un evento, al di la della natura dei documenti stessi. Non è terrorismo mediatico come qualche politico di casa nostra lo ha voluto liquidare, è anche questa informazione, comunque la si guardi. Tutti in queste ore sono presi da ciò che viene fuori dalla lettura di questa corposa documentazione, ma non dimentichiamo che se non ci fosse stata la rete non se ne sarebbe saputo nulla. Non voglio esagerare, forse se ne sarebbe scoperto qualcosa ma sarebbe rimasto circoscritto e magari fatto passare per inutile diceria. Invece oggi siamo di fronte ad un fenomeno diverso. E’ dalla rete che arriva tutto questo e tutto in un volta. di pubblicazione di segreti come questi la storia ne è piena, basti pensare al caso Watergate, ma ora quello che è evidente è “il salto di qualità” come lo ha definito Vittorio Zucconi su Repubblica.

Quello a cui stiamo assistendo è un vero uragano che mette paura al nostro paese. Le conseguenze saranno certe, ma non possiamo conoscerne gli effetti. Cosa succederà ora, tutti contro gli Usa? No,  non credo. Di certo qualcosa si incrinerà.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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