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Con l’addio dei due co-fondatori, ora Facebook si aggrappa a Instagram

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I co-fondatori di Instagram, Kevin Systrom (CEO) e Mike Krieger (CTO), hanno annunciato che lasceranno la società nei prossimi giorni, senza indicare particolari motivazioni. Ma la ragione di questa decisione è che Facebook, nel corso degli ultimi tempi, ha ridotto l’indipendenza dell’azienda, quell’indipendenza che era alla base dell’accordo di acquisizione del 2012. Zuckerberg ha bisogno di rilanciare Facebook e lo fa aggrappandosi a Instagram.

A sorpresa, ma non tanto per gli addetti ai lavori e per i conoscitori degli affari Facebook, Kevin Systrom e Mike Krieger, co-fondatori e, rispettivamente, CEO e CTO di Instagram, hanno annunciato che lasceranno la società, di proprietà di Facebook ormai da 6 anni. In un comunicato Systrom non indica particolari motivazioni, ma in tanti sanno che la vera motivazione è la ridotta indipendenza nella gestione della società, quell’indipendenza che era stata alla base dell’accordo di acquisizione nel 2012, per 1 miliardo di dollari.

Una decisione che segue, a distanza di pochi mesi, quella di Jan Koum che, a fine aprile di quest’anno, lasciò WhatsApp, lui co-fondatore insieme a Brian Acton, che aveva già abbandonato la sua creatura, in seguito allo scandalo Cambridge Analytica. Quindi per evidenti contrasti con Facebook sulla gestione della privacy.

Kevin Systrom Mike Krieger-co-fondatori Instagram Facebook
Kevin Systrom e Mike Krieger

Il perchè delle dimissioni di Kevin Systrom e Mike Krieger da Instagram potrebbe avere una motivazione precisa, non da poco. Nel mese di maggio ci fu un passaggio di pedine importanti da Instagram verso Facebook e viceversa. In pratica, il fedelissimo VP di Systrom, Kevin Weil, passava a Facebook e dalla società di Zuckerberg arrivava a prendere il suo post Adam Mosseri, fedelissimo di Zuckerberg e responsabile del News Feed di Facebook. E non è tutto, perchè un altro fedelissimo di Zuckerberg, Chris Cox, è diventato il supervisore di WhatsApp e Instagram.

Insomma, Zuckerberg ha inserito le sue pedine importanti all’interno di Instagram con lo scopo di avere maggiore controllo sulle decisioni aziendali. Di fatto venendo meno a quell’accordo del 2012 che recitava più o meno così, da parte di Kevin Systrom e Mike Krieger: “Noi ti diamo la società, ma tu ci darai la massima libertà e indipendenza“. E’ durato sei anni.

Mark Zuckerberg sa benissimo quale sia la potenza di Instagram, quest’anno si prevedono profitti per oltre 8 miliardi di dollari. E ha bisogno di avere maggiore controllo e zero contrasti sulle sue decisioni, per un motivo molto semplice: rilanciare Facebook dopo gli scandali degli ultimi mesi. Mantenere al suo interno persone che avrebbero ostacolato le sue decisioni avrebbe comportato lungaggini che Facebook potrebbe pagare care.

Zuckerberg deve rilanciare Facebook grazie a Instagram, ha bisogno di dare ai suoi investitori quello che vogliono, ossia spazi pubblicitari sui video. E quindi anche sulle Instagram Stories e su IGTV, che ancora stenta.

Di fronte agli scandali sulla privacy, sulle fake news, Zuckerberg sa bene che per uscirne deve usare quell’alternativa che ha costruito in questi anni, dal 2012 ad oggi, proprio per questa evenienza, in caso di bisogno. Ora Facebook ha bisogno, ma adesso comincia la parte più difficile, ossia quella di sfruttare Instagram senza snaturarla, altrimenti sarebbe la fine. Di Facebook.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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