back to top

In crescita nel 2013 l’advertising sui media digitali e social media

Cresce l’advertising sui media digitali e cresce anche sui social media. Gli investimenti pubblicitari nel 2013 crescono del 3% e cresceranno del 6% nel 2014. E’ quanto risulta da un’analisi di Magna Global per gli investimenti pubblicitari a livello globale. In questo contesto la novità è l’aumento di investimenti in Sud America che supera anche l’Europa

L’industria pubblicitaria sta per diventare ancora più importante con l’aumento della spesa complessiva. Secondo Magna Global, unità di supporto globale dei media strategici di Interpublic Group, durante l’anno 2013 si prevede una crescita degli investimenti del settore pubblicitario del 3%, mentre nel 2014 questa percentuale potrà raggiungere il 6%.

La pubblicità è essenziale per far conoscere un’azienda e dotarla di una serie di strumenti per migliorare la notorietà di marca o, per esempio, il posizionamento online nella nuova era di Internet. Per questo motivo, la spesa pubblicitaria globale di quest’anno raggiungerà 486.000 milioni di euro e nel 2014 raggiungerà 515.000 milioni di euro.
Gli Stati Uniti continuano a stare al di sopra di altri paesi mantenendo quasi un terzo della spesa. Mentre per l’America Latina è prevista una crescita del 12,5% nel 2013 e del 12,9% nel 2014 superando quindi l’Europa che ha raggiunto il 7,6% in Europa Centrale e Orientale.

social-media advertising

Come si suddividono questi investimenti?

Nel 2013 aumenteranno di circa il 13,4%, fino a raggiungere i 113.600 milioni di dollari, gli investimenti nei nuovi media digitali, in particolare nella pubblicità online e su mobile.

A seguire troviamo gli investimenti nei social media, con un aumento fino al 39,6%, fino a raggiungere gli 8.200 milioni di dollari, e nei video digitali con un incremento fino al 21% raggiungendo quasi i 6.600 milioni di dollari.

Sicuramente la televisione continuerà a monopolizzare la maggior parte degli investimenti pubblicitari con un 40,4% complessivo.
Infine spiccano giornali e riviste, per i quali si avrà invece una riduzione rispettivamente del 3,3% e 5,1%, e che insieme genereranno un fatturato di 110.000 milioni di dollari nel 2013.

In questa panoramica globale dove si attesta fortemente la necessità farsi conoscere e quindi investire nel settore, nonostante la crisi, che posizione occuperà chi sta ancora pensando sul dafarsi?

Beatrice Nolli
Beatrice Nollihttp://www.franzrusso.it/author/beatnolli/
Social media consultant, contributor su InTime, ideatrice e conduttrice di #socializerIT, voice of PizzaCast, mamma@work. Ho iniziato ad occuparmi di social media marketing anni fa e adesso non riesco più a smettere!
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

Nuova etichetta energetica per smartphone e tablet

Dal 20 giugno 2025 smartphone e tablet avranno una nuova etichetta energetica UE: efficienza, durata, riparabilità e sostenibilità a portata di scelta.

Un pesante blackout ha colpito la Spagna e il Portogallo

Un pesante blackout ha colpito in modo particolare la...

Elon Musk riduce il suo ruolo al DOGE mentre Tesla crolla

Musk prevede di ridurre il suo ruolo al DOGE per Tesla, e ora i profitti crollano (-71%). Con l'appoggio di Trump non molla. La realtà rischia di frenare i suoi sogni marziani.

La Commissione UE multa Apple e Meta in violazione del DMA

La Commissione UE ha inflitto una multa ai due colossi Apple e Meta per aver violato il DMA. Un caso che potrebbe accendere ancora le relazioni tra Usa e UE.