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WhatsApp è sempre l’app di messaggistica più amata, ma il boom lo fa Telegram

Come sempre interessante l’analisi che fa Vincenzo Cosenza a proposito delle app di messaggistica più usate dagli italiani. WhatsApp resta l’app più usata dagli italiani, la usano 22 milioni di utenti con +19% in un anno. Ma è Telegram a fare il boom: è usata da 3,5 milioni di italiani con +150% in un anno.

Gli italiani amano le app di messaggistica istantanea e amano WhatsApp, un fenomeno che è andato avanti, in crescendo ormai dal 2013. E a questa conclusione è giunto anche Vincenzo Cosenza con la sua interessante analisi su quali applicazioni di messaggistica istantanea usano gli italiani per messaggiare. L’avanzata di queste app è po’ uno dei segni dei tempi che viviamo, ormai i messaggi si inviano sempre di più da app di questo tipo e sempre meno attraverso gli SMS. Ed è un po’ anche la conseguenza del fatto che gli italiani, in generale, sono appassionati proprio di Mobile, e quindi le due cose sono di fatto cresciute sempre insieme.

app messaggistica istantanea whatsapp telegram-italia

Allora, cominciamo a vedere qualche dato nel dettaglio.

Come dicevamo prima, WhatsApp, secondo i dati raccolti da Vincenzo Cosenza, è usata in Italia da 22 milioni di italiani con un tasso di crescita del 19% rispetto al 2016. La media di tempo di utilizzo al mese dell’app è di 11 ore e mezza e conta una base utenti molto ampia che include fasce più giovani e meno giovani. Anche se la fascia 15-24 anni resta la più attiva.

Facebook Messenger, l’app di messaggistica di Facebook che dal 2014 è diventata un’app stand-alone, è usata da 15 milioni di italiani e fa registrare una crescita del 25% rispetto al 2016. Il tempo di utilizzo medio al mese degli utenti italiani è di 1 ora. Tempo quindi decisamente ridotto rispetto a WhatsApp e c’è da dire che Messenger è l’unico modo poi per poter leggere un messaggio privato che arriva da Facebook. Quindi, per poter leggere un messaggio è necessario scaricare l’app sul proprio dispositivo mobile.

app messaggistica istantanea whatsapp telegram italia 2017

Di seguito,  in termini di numero di utenti, troviamo Skype, usata da 8 milioni di utenti ed è l’app che fa segnare il segno meno. Infatti perde il 16% nel 2016, un dato che non sorprende in realtà.

Ed eccoci arrivati alla vera sorpresa dell’analisi di Vincenzo Cosenza. Dopo Skype troviamo Telegram, l’app di messaggistica che viene sempre indicata come una valida alternativa di WhatsApp per il fatto che le conversazioni sono più protette, grazie alla crittografia dei messaggi tra Client e Server. Per non parlare poi del Bot che aiutano ad automatizzare l’invio dei messaggi. Gli italiani che usano Telegram sono 3,5 milioni (nel mondo sono 100 milioni) con un tempo medio al mese di 2 ore e mezza e il tasso di crescita è la vera sorpresa di questa analisi: +150% in un anno, un vero boom.

Tra le app di messaggistica più usate dagli italiani, Cosenza rileva anche Viber, usata da 1 milione di utenti con un calo del 40% rispetto allo scorso anno. Il tempo medio al mese è di 1 ora e 50 minuti.

Infine troviamo WeChat, l’app di messaggistica cinese usata da 280 mila italiani, in calo del 25% con un tempo di utilizzo medio mensile di 5 ore, e Windows Live Messenger, usato da 150 mila utenti italiani con un tempo medio mensile di 5 minuti.

Insomma, questi sono tutti i dati raccolti dall’analisi. E voi che ne pensate? Quali app di messaggistica usate di più?

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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