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Eni a Maker Faire 2017, la sicurezza sul lavoro si innova con la realtà aumentata

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Innovazione significa per Eni anche migliorare la sicurezza e la salute dei dipendenti. In occasione della quinta edizione di Maker Faire Rome, l’azienda fondata da Enrico Mattei ha esposto, all’interno dello spazio “Innovation for Energy”, soluzioni innovative e interessanti che sfruttano la realtà virtuale e la “Augmented Health and Safety”.

Giunta alla quinta edizione, la “Maker Faire – The European Edition” di Roma è ormai da considerarsi il luogo dove il futuro arriva prima e dove si respira in modo concreto che cosa sia davvero il significato di innovare. All’appuntamento non ha voluto mancare Eni che, per la quarta volta, è anche main partner della manifestazione.

L’azienda fondata da Enrico Mattei è molto attenta, da sempre, ai temi dell’innovazione e della tecnologia e, nell’edizione in cui si raccoglie la sfida dell’Impresa 4.0, ha voluto esporre la sua idea di futuro all’interno dello spazio “Innovation for Energy”, mostrando soluzioni che hanno come obiettivo quello di preservare la sicurezza e la salute dei dipendenti sfruttando la realtà virtuale e la “Augmented Health and Safety”.

Le soluzioni che Eni ha esposto a Maker Faire riguardano l’OTS – Operator Training Simulator, il sistema che permette agli operatori degli impianti di effettuare training attraverso la realtà virtuale con caschetti 3D che simulano il contesto all’interno del quale l’operatore si troverà a lavorare. Le postazioni a disposizione del pubblico sono state letteralmente prese d’assalto.

All’interno dell’Innovation for Energy Eni ha esposto anche soluzioni Augmented Health and Safety, ossia strumenti che, attraverso la realtà aumentata, permettono di incrementare il livello di sicurezza degli operatori grazie a sistemi che forniscono informazioni e sensazioni fisiche attraverso sensori. Le soluzioni che riguardano questo tema sono state realizzate sotto forma di prototipi che saranno disponibili entro un paio di anni.

Una tra queste è il casco “Deep vision shield” che permette all’operatore un altissimo livello di sicurezza attraverso dei sensori che raccolgono informazioni sull’ambiente circostante e informazioni sullo stato di salute dell’operatore (può rilevare ad esempio il livello di disidratazione). La visiera del casco è poi un vero sensore in realtà virtuale attraverso cui esaminare tutte le informazioni.

Altri dispositivi di sicurezza che Eni ha esposto sono gli “Active gloves“, ossia dei guanti che permettono all’operatore di lavorare in assoluta sicurezza in quanto contengono dei sensori che rilevano pericoli nelle vicinanze, come ad esempio la presenza di materiale molto caldo. Questi guanti sono poi utili per guidare gli strumenti di “Robotic inspection“.

A ciò si aggiungono gli innovativi “Sensing suit“, come la maglietta che monitora i segnali biologici dell’operatore – tra cui temperatura corporea, frequenza cardiaca, idratazione e respirazione – e le calze che monitorano la temperatura dei piedi per evitare congelamenti.

A proposito di “Robotic Inspection”, Eni ha presentato a Maker Faire il prototipo di un drone, molto piccolo e leggero, che sarà utilizzato, appunto, per ispezioni preventive di ambienti al fine di individuare la presenza di sostanze dannose, come il gas. Si tratta certamente di uno strumento utilissimo specie in situazioni di lavoro più estreme.

Tutte queste soluzioni sono state elaborate e studiate in collaborazione con il MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston – nello specifico dal MIT Design Lab ed Eni nell’ambito della collaborazione con MITEI (MIT Energy Initiative) – una partnership che nei prossimi anni elaborerà progetti di Machine Learning, Internet of Things, Intelligenza Artificiale, Realtà Aumentata ed Elettronica flessibile per migliorare sempre di più la sicurezza e la salute degli operatori.

(In collaborazione con Eni)

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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2 Commenti

  1. 20’anni fa tutto questo era solo fantascienza.
    Oggi al contrario sta per diventare lo standard per lavorare in sicurezza.
    Non ci vorrà molto, solo qualche annetto è diventerà la normalità.

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giovedì, 25 Aprile, 2024

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