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E Yahoo! fa causa a Facebook per violazione di brevetti

Yahoo! l’azienda titolare del popolare motore di ricerca attacca Facebook accusandola e portandola in giudizio per una serie di violazioni di brevetti di sua proprietà che riguardano la pubblicità, la privacy e il social networking. L’azione legale arriva dopo un ultimo appello da parte di Yahoo per un accordo

Yahoo!E’ proprio il caso di dire che quando il novizio, Facebook, cerca di dar fastidio a un pioniere della rete, Yahoo!, il rischio è quello di andare non solo in tribunale, ma anche quello di vedersi costretti a pagare milioni di dollari, sempre che le accuse trovino riscontri e violazioni oggettive. Ma intanto la notizia è già di per sè eclatante. E per Facebook non sarebbe una bella notizia, proprio nel momento in cui lo sbarco in Borsa è sempre più vicino. Già perchè notizie come queste potrebbero comportare conseguenze finanziarie di un certo rilievo e non sarebbe davvero un bel debutto per Zuckerberg. Ma vediamo i fatti. Yahoo! accusa Facebook di violazione di ben 10 brevetti di sua proprietà che riguardano pubblicità, privacy e social networking. In sostanza da Palo Alto avrebbero agito senza alcuna licenza, in barba al proprio partner come è nei fatti Yahoo!

Nonostante tutto, c’è da dire che Yahoo! prima di arrivare alla citazione davanti ad un giudice aveva già fatto un appello un mese fa a Facebook per evitare complicazioni e raggiungere un accordo. Ma niente di fatto. E fonti di Facebook fanno sapere di essere “sconcertati” dall’azione di Yahoo!.

Facebook

Siamo delusi dal fatto che Yahoo, partner commerciale di lunga data di Facebook e una società che ha sostanzialmente beneficiato della partnership con Facebook, abbia deciso di ricorrere al contenzioso”

Insomma pare di capire che da Facebook la citazione non sia piaciuta molto, come era evidente, per il solo fatto che si fosse già in partnership e quindi lasciando sottintendere che tutto fosse permesso?

Come abbiamo già detto all’inizio, questa storia mette a serio rischio Facebook in procinto di sbarcare in Borsa per le conseguenze che questa potrebbe provocare. Pensate che a fine 2011 Facebook ha depositato 56 brevetti, un numero piccolissimo di fronte ai 1000 che detiene Yahoo! che è stata fondata nel 1996. Bisogna dire però che cause a proposito di brevetti sono molto comuni negli Usa, basti citare una delle ultime che vede protagonista Oracle che cita in giudizio Google per violazione del brevetto riguardo il linguaggio Java, violato dal sistema operativo Android.

Yahoo! è intenzionata ad andare fiono in fondo con Facebook, anche se spera di poter raggiungere un accorso come quello fatto con Google nel 2004 poco prima che il colosso dei motori di ricerca arrivasse in Borsa a proposito degli annunci pubblicitari, Yahoo! è proprietaria di Overture la prima azienda che pensò di associare le keywords agli annunci di ricerca. 

E sarebbe davvero il caso che Zuckerberg risolvesse il caso prima di Aprile, proprio per evitare spiacevoli sorprese in un momento così importante del popolare social network. Vedremo come si svilupperà la cosa.

Ma pensate anche voi che si sia peccato si presunzione? Oppure è solo un caso disperato di Yahoo! di cercare di recuperare in fatto di immagine e soprattutto di denaro, visto le perdite degli ultimi tre anni? Che ne pensate?

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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domenica, 28 Aprile, 2024

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