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Lo Stato dei Social Media in Italia 2012

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Social-Media-Italia-2012

A distanza di un anno, diamo un’occhiata su quello che è lo Stato dei Social Media in Italia nel 2012. E anche questa volta ci basiamo sul rapporto GlobalWebIndex, iniziato nel 2009 e arrivato alla settima ricerca dopo 150 mila interviste a utenti appartenenti a 31 mercati di riferimento diversi, ossia l’87% mercato web globale. Infatti da pochi giorni è stato rilasciato il “GlobalWebIndex: Italian Social Platform Adoption Trends – September 2012” che ci da numeri e statistiche davvero interessanti. Prima di passare al dettaglio della situazione italiana, diciamo che oltre il 40% della popolazione internet a livello globale usa Facebook. Considerando che la popolazione web mondial si attesta sopra i 2 miliardi di utenti, allora anche questi dati confermano che il traguardo di Facebook di raggiungere 1 miliardo di utenti è sempre più vicino. Google+ è quello che cresce più rapidamente, anche per la sua integrazione con tutti i servizi di Google, soprattutto dal mobile quindi Android. Ma diamo un’occhiata al dettaglio relativo al nostro paese.

Account-passivi-in-Italia---Social-Media

In riferimento al panorama italiano che è quello che interessa tutti noi, il rapporto evidenzia un atteggiamento comunque interessante. E cioè, crescono gli utenti passivi, quelli che si limitano ad osservare senza proporre contenuti e senza quindi interagire o anche quello che attivano l’account e poi non se ne curano senza neanche più accedervi. Quindi se guardiamo in dettaglio il grafico, il quale si basa sulla popolazione web italiana, vediamo che il 78% della popolazione internet del nostro paese ha un account su Facebook, il più grande social network, e solo il 47% di essi risulta essere attivo; se guardiamo Google+ vediamo che il 36% della popolazione web italiana, ha un account, quindi poco più di 1 milione di italiani, ma solo il 14% è attivo, poco più di 1/3 del totale; su Twitter il 27% ha un account ma solo il 12% lo usa attivamente; e per finire, guardiamo Pinterest, il 5% ha un account, ma meno della metà ossia il 2% lo usa attivamente.

Account-Pinterest-Italia--Social-Media-2012

Diciamo subito che da questo report traiamo quelle risposte che ci siamo sempre chiesti pubblicando dati e statistiche relative agli account italiani, e non solo, registrati sui più frequentati spcial network. Un argomento che chi ci legge sa che ci appassiona e si può dire che adesso siamo in grado di rivolgerci proprio ai lettori che più volte ci hanno sollecitato a dare dati quanto più circoscritti. Ecco, questi sono i dati. Sebbene di Facebook non si possa dire nulla di più e sebbene relativamente a Twitter questi dati non ci sorprendono, desta molta più attenzione rilevare che solo meno della metà degli utenti italiani registrati su Pinterest lo usa attivamente. E questo viene rilevato e meglio indicato nel grafico in alto. Quindi la notizia è che su Pinterest la maggioranza non è attiva. Conoscendo la passione per Pinterest di molto che ci seguono, siamo davvero interessati a sapere cosa ne pensano.

Età e Genere Social-Media-Italia-2012

Sempre relativamente a Pinterest, il report ribalta un pò quello che negli ultimi mesi con il nostro appuntamento periodico, Lo Stato di Pinterest in Italia, in quanto viene rilevato che la maggioranza degli utenti sono di sesso femminile, esattamente il 67% contro il 33% di sesso maschile. Un dato che capovolge quello da noi rilevato attraverso AdPlanner di Google che da invece, dato al mese di giugno 2012, 74% maschi e 26% femmine. Senza dubbio il dato rilevato da GWI è in line con quello rilevato in altri paesi e che caratterizza un pò ovunque l’audience di Pinterest, orientata più verso l’universo femminile.

Tutti gli altri dati relativi al genere degli altri social network riferiti al nostro paese sono assolutamente in linea coi dati già conosciuti. Unica nota per Google+ dove adesso scopriamo che il 59% degli utenti italiani è di sesso maschile contro il 41% di sesso femminile.

Per quanto riguarda l’età, anche qui non ci sono grosse sorprese: su Facebook il 47% ha un età compresa tra 25-44 anni, in altri paesi questa percentuale è anche più alta; su Twitter il 37% ha un’età compresa tra 25-34 anni, ma interessante è notare il 26% che ha un’età tra 16-24 anni; Google+ è forse quello più variegato con percentuali che si somigliano molto, in questo modo quasi tutte le fasce d’età sono ben rappresentate con una leggera preminenza di chi ha un’età tra 16-24 anni; Linkedin conferma che la maggior parte ha un’età compresa tra 25-34 anni ed è il social network dove la fascia di età tra 45-54 anni è più rappresentata; su Pinterest è predominante la fascia di età tra 25-34 anni.

Grazie a questo nuovo report “GlobalWebIndex: Italian Social Platform Adoption Trends – September 2012” abbiamo qualche risposta a quelle domande che ci siamo sempre posti. Adesso vogliamo sapere cosa ne pensate e se qualche dato vi ha sorpreso e perchè.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

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2 Commenti

  1. Confermo purtroppo nella mia esperienza il dato su Pinterest, ma dobbiamo tenere conto di alcuni fattori determinanti: il fattore moda, il fattore invito ed il fattore mobile.
    Il primo, la moda, ha fatto si che in pochissimi mesi Pinterest subisse una diffusione dettata dalla “voglia di possesso” tipica delle mode, pertanto in molti hanno chiesto inviti ovunque ed aperto account senza avere la minima idea di cosa fosse Pinterest e a cosa servisse, lasciando successivamente i profili semideserti.Questo aspetto secondo me è aumentato poco tempo fa con l’eliminazione del sistema ad inviti, i cui effetti sono ancora in corso e pertanto potremmo aspettarci un ulteriore diffusione del social network e magari un incremento di interazione oltre che di frequenza, cosa che peraltro sto registrando in questi giorni tra i miei contatti anche attraverso Twitter. Infine il fattore “mobile”, Pinterest ha da poco regalato a tutti noi la versione mobile, purtroppo è certamente utile ma altrettanto perfezionabile sotto molti punti di vista, per esempio da accesso soltanto ad una parte limitata delle funzionalità del social network e sinceramente talvolta funziona anche male. Di contro si evidenzia una piccola crescita della presenza dei brand su Pinterest, che sembrano quindi molto più attivi degli utenti ma che potrebbero fare da traino per una maggiore affluenza. Ritengo che una delle potenzialità di Pinterest sia quella di dare alle aziende, soprattutto se piccole o medie, l’opportunità di emergere con iniziative originali ed interessanti su un territorio non ancora governato dall’impero dei grandi brand come risulta essere invece Facebook (che sicuramente ha però una portata ben diversa).

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