Da sorpresa del 2011 a fenomeno social media del 2012. Questo è Google+, il social network di Google che partito in sordina adesso è capace di insidiare anche un colosso come Facebook. Ed entro il 2012 si prevedono 400 milioni di iscritti
Nonostante la partenza non molto entusiasmante, dovuto soprattutto al fatto che fino al lancio di Google Plus, a Mountain View in fatto di social network non ne avevano azzeccata una, vedi anche la recente chiusura di Google Buzz. Ma da giugno del 2011 Google+ è andato avanti, comunque, nonostante molti, noi compresi, avanzassero dubbi sulla reale utilità di questo nuovo social network. E in effetti da subito G+ ha dimostrato che in casa Google forse avevano fatto centro, cominciando a riscuotere forte attenzione, poi considerazioni positive e poi un crescente numero di utenti registrati. E questo a detta di molti, ma forse anche nei dati di fatto, ha convinto Facebook a fare qualcosa dopo diverso tempo passato sugli allori. L’introduzione della Timeline, ma anche di altre funzionalità va letta in questo senso.
Google+ ha quindi cominciato a costruire una propria identità in un panorama regolato solo da Facebook. Ha introdotto le Brand Page, dedicate i brand che vogliono essere presenti anche su questa piattaforma, ma ha anche saputo diversificare la propria proposta realizzando aree per i politici in campagna elettorale, Google+ for Politics, oppure per le celebrità con Google+ for Celebs.
Ma la notizia è che in America Google, in questo caso il brand, avrebbe battuto facebook! Infatti, secondo Nielsen, Google nel 2011 avrebbe fatto registrare 153,4 milioni visitatori unici al mese, rispetto al gigante dei social network quale è facebook con 137,6 milioni. Questo potrebbe comportare un riflesso nei confronti di Google+ che nella classifica dei primi 10 social network e blog Usa, guidata saldamente da facebook con appunto 137,6 milioni di utenti unici al mese, si piazza all’ottavo posto con 8,207 milioni di visitatori unici al mese. Ovviamente c’è ancora un grosso divario ma le potenzialità a queste punto sono tutte da sfruttare.
Infatti, secondo Bloomberg, il popolare sito di informazione finanziaria, stima che Google+ sta correndo alla media 625 mila nuovi utenti al giorno che a conti fatti potrebbero trasformarsi a fine 2012 in 400 milioni di iscritti! E pare che ad alimentare questa vertiginosa crescita sia il sistema operativo mobile di casa Google, Android, il quale rende più semplice le operazioni di iscrizione. Quindi se è vero come è vero che anche dal punto di vista mobile Google sta per vincere la sua battaglia anche in un settore molto difficle per via della supremazia dell’iPhone di Apple, automaticamente anche questo potrebbe portare vantaggio a Google+.
Era forse questa la strategia che Google stava cercando da tempo di mettere in atto? Cioè creare diverse directory in altrettanto diversi settori per poi farli confluire in maniera più o meno diretta in quello che diverrebbe il grande contenitore/social network? A quanto pare sembra che lo stato dei fatti sia questo e sembra che solo adesso la si possa mettere in atto dopo tanti tentativi a vuoto. Per dare un dato degli utenti ad oggi, su parla di 40 milioni di utenti registrati, anche se girando cifre che parlano di 65 milioni di iscritti, ma non confermati.
Comunque sia, di sicuro Google+ si appresta a diventare in assoluto il vero fenomeno social del 2012.
E voi che pensate? State già usando Google+?
Uso Google + quotidianamente condividendo un sacco di roba, ma l’interazione è minima se non nulla. Prevedo un flop più grande di Buzz. Gli iscritti crescono perchè Google ha integrato tutti i suoi Tools attorno a quello di maggiore successo, la gmail. La gente si iscrive perchè indotta. Non c’è appeal e neanche curiosità tra la gente. Lo dimostra il calo vertiginoso di interazione dopo i primi sei mesi dalla nascita. Detto questo è un social network ben fatto che ha rubato layout e funzioni di base a Diaspora (l’altro social network nato molto prima e popolato solo da smanettoni). Sarà un peccato, ma anche questo tentativo sarà un completo flop.
Nicola la tua analisi mi piace soprattutto perchè fatta da uno che usa G+. E’ vero che ancora non ha un grande appeal, pensa che io stesso non ne faccio un grande uso, ma allo stesso tempo penso che sarà il fenomeno del 2012. Infatti centri l’argomento quando dici che la gente è indotta: è proprio questo il punto. Visti i grandi numeri di cui è capace Google e visto anche il grande successo di Android, una volta trovata una strada percorribile ma perfezionabile come è G+, allora l’ingresso di google nel mondo dei social network è fatto. Poi col tempo si troveranno soluzioni, formule, strategie su strategie, ma quello che contava più di ogni altra cosa, era trovare una strada, visti i veri flop.
Per quanto riguarda l’Italia, non ci sono dati ufficiali da nessuna parte, ma G+ secondo StatCounter conta un bacino di utenti pari allo 0,4% contro il 90% di facebook. Un paragone degno di Davide contro Golia, ma non è detto che non ci siano margini di crescita anche da noi.
concordo sulla forza che Google può mettere in campo per spingere la crescita di G+, ma l’unica cosa – che è poi fondamentale – è la capacità del social network di distinguersi dal principale competitor, facebook. Buone alcune intuizioni che non hanno attecchito al momento come hangout e le cerchie, ma nella struttura, persino nel layout non c’è stato ancora un vero tentativo di differenziazione. Vedremo come sarà il 2012:) A mio parere l’esplosione – almeno per il mercato italiano – ci sarà per twitter che è stato già scelto dai comunicatori di Silvio Berlusconi per guidare la prossima campagna elettorale.
Franz il tuo articolo sarebbe assolutamente condivisibile se al posto di G+ tu avessi scritto Twitter.
Twitter è già un fenomeno, anche se effettivamente molti lo stanno conoscendo in questi ultimi mesi, intendo nel nostro paese. Certo che da noi crescerà ancora di più, ma la ribalta sarà sempre di G+ :)
[…] nel 2011, Google+ non ha mai convinto del tutto. E’ vero, su questo blog avevamo scritto che sarebbe stato il fenomeno del 2012, su cui anche le aziende avrebbero dovuto scommettere. Ma, a differenza di altri, ci siamo […]